Dall’analisi della matrice di sostenibilità è emerso che l’Azienda Agricola “I Cacciagalli” è orientata principalmente verso la dimensione ambientale, quantificabile con una percentuale del 38%. Questo risultato deriva principalmente dall’adesione ai regimi di Agricoltura Biologica e Biodinamica che permettono di praticare un’agricoltura semplice e naturale rafforzando di conseguenza anche il legame con il territorio. A tal proposito le scelte aziendali sono riconducibili tutte al concetto di Terroir. Questo è possibile grazie al concetto di multifunzionalità adottato: infatti, oltre a curare l’aspetto produttivo, l’azienda riesce anche conservare e valorizzare la biodiversità sia in campo (grazie alla presenza di frangiventi naturali, di aree boschive, di zone soggette a vincoli ambientali come le zone umide ma soprattutto grazie all’uso di varietà locali di vite) sia nel processo di vinificazione in cui vengono utilizzati esclusivamente lieviti naturali presenti sulle uve e in cantina evitando i lieviti selezionati.
Inoltre il clima mite, la morfologia del territorio, le tecniche colturali e soprattutto l’accurata progettazione per la messa a dimora dei vigneti (scelta del microclima, del portainnesto, delle varietà ecc.) permettono di perseguire questi obiettivi garantendo ai prodotti di crearsi una propria identità.
Le condizioni pedo-climatiche favorevoli ed in particolare la natura vulcanica dei suoli, l’elevato adattamento delle varietà utilizzate, la gestione del suolo con l’inerbimento, consentono all’azienda di mantenere l’equilibrio del suolo e quindi la possibilità di evitare la concimazione azotata e potassica.
A coronare questo forte interesse verso l’ambiente, è l’utilizzo di energia rinnovabile per la presenza di un impianto fotovoltaico in grado di soddisfare il fabbisogno energetico dell’intera azienda.
Dall’uva, poi, vengono ottenute due gamme di prodotti: vini conservati in botti di acciaio e vini conservati in anfore di terracotta.
Proprio la conservazione in anfore costituisce un’importante innovazione in grado di fornire ai vini una propria identità.
La dimensione sociale, infine, è quella ad avere la percentuale più bassa (30%). Questo risultato deriva principalmente da un basso impiego di unità lavorative extra aziendali bassa occupazione.
Un ulteriore valore aggiunto all’intera condizione di sostenibilità è rappresentato dalla continua sperimentazione e dalle opportunità con cui i conduttori si confrontano.