L’analisi dei dati raccolti e le successive fasi, consentono di delineare le principali caratteristiche dell’azienda Carrino relativamente alla sostenibilità economica, ambientale e sociale delle sue attività. Dal punto di vista economico si rileva la diversificazione dei comparti produttivi e del reddito aziendale, la solida dotazione in termini di fabbricati e del numero di capi, soprattutto per gli allevamenti ovino e bufalino, cui si aggiunge la presenza di un piccolo caseificio e di uno spaccio dove avviene la vendita diretta. D’altra parte va rilevato che l’impresa, nonostante la certificazione biologica delle superfici e l’adesione al marchio DOP, valorizzi solo parzialmente le sue produzioni trasformando direttamente quantitativi limitati di latte, e chiuda in minima parte la filiera solo nel caso delle mozzarelle di bufala, per il formaggio canestrato che si avvale del marchio DOP e per la carne di bufalo. Tutte le produzioni biologiche sono commercializzate sul mercato specializzato, dove l’azienda svolge, però, solamente il ruolo di fornitore di materie prime (olive, grano), che altri trasformano. Per gli aspetti che riguardano la sostenibilità ambientale, si rileva la positiva alta incidenza dei terreni destinati a pascolo sulla SAU totale dell’azienda, la conduzione in regime biologico delle superfici (gli allevamenti sono condotti in convenzionale), il mantenimento della tradizione della transumanza per l’allevamento ovino, l’allevamento di razze locali e la coltivazione di varietà tipiche. Di contro, si evidenziano margini di miglioramento per la gestione dei reflui, l’assenza di fonti di energie rinnovabili e di programmi in tal senso. Per quanto attiene l’impatto sul benessere sociale, è certamente rilevante l’attenzione per il mantenimento di tradizionali sistemi di allevamento, come anche la scelta (seppur parziale) di realizzare prodotti alimentari biologici, che va incontro alle esigenze di sicurezza alimentare dei consumatori. Inoltre, l’azienda si integra nel territorio partecipando a forme associative orizzontali, quali cooperative e consorzi di produttori, e cura il rapporto con i consumatori attraverso la vendita diretta nello spaccio aziendale, dove oltre ai formaggi e alla mozzarella è venduta anche la carne di bufala. Con riferimento al potenziale delle strutture presenti, l’azienda ben si presterebbe ad avviare specifici progetti agrituristici, di agricoltura sociale o di entrare a far parte della Rete delle fattorie didattiche. Da segnalare ancora l’adesione ad una cooperativa per la formazione di specifiche professionalità richieste dalle aziende del territorio.